Negli ultimi dieci anni, il panorama tecnologico europeo ha compiuto progressi straordinari. Dal 2015, le aziende tecnologiche europee hanno raccolto 426 miliardi di dollari, dieci volte di più rispetto ai 43 miliardi del decennio precedente. Solo nel 2024, si prevede che i finanziamenti raggiungeranno i 45 miliardi di dollari, confermando i risultati del 2023. Parallelamente, il settore ha creato 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro negli ultimi dieci anni, portando il totale degli occupati a 3,5 milioni, con un tasso di crescita composto annuo del 24%, in linea con la crescita avvenuta negli Stati Uniti.
Sono questi i dati principali che emergono dal come emerge dall’ultimo rapporto State of European Tech del fondo di investimento Atomico. Il report combina dati quantitativi provenienti dai 41 paesi d’Europa insieme a un’indagine condotta su migliaia di imprenditori, operatori e investitori, al fine di capire che cosa stia realmente accadendo nel settore tecnologico europeo. Quello che ne esce non solo riflette il dinamismo delle tech company europee, ma anche il crescente ruolo del settore tecnologico come motore economico e innovativo.
Un ecosistema in espansione
L’Europa si conferma un fertile terreno per le startup: attualmente, ospita 35.000 startup tech emergenti, più di qualsiasi altra regione al mondo, superando anche gli Stati Uniti per numero di nuove imprese. Città come Londra, Berlino e Parigi sono entrate nella top ten globale degli hub tecnologici. Tuttavia, persistono difficoltà per le aziende in fase di crescita. Le startup americane hanno una probabilità doppia di accedere a finanziamenti superiori a 15 milioni di dollari rispetto a quelle europee, spingendo molte imprese europee a cercare fondi negli USA. Questo è un dato rilevante poiché crea una fuga di risorse dall’Europa, portando via talenti, conoscenze ed economia. Un fattore critico è il limitato contributo dei fondi pensione europei al venture capital, che rappresenta solo lo 0,01% dei loro asset totali.
Ci sono poi altre sfide per mantenere questa traiettoria, tra cui la diversità di genere nel finanziamento delle imprese. Nonostante alcuni progressi, i team femminili continuano a ottenere solo l’1,7% dei finanziamenti nelle fasi avanzate. Questi dati suggeriscono la necessità di interventi politici e istituzionali per trattenere capitali, talenti ed economia in Europa. Infatti, guardando avanti, il valore del settore tecnologico europeo potrebbe raggiungere gli 8 trilioni di dollari entro il 2034, con un bacino di 20 milioni di professionisti.
In Italia la crescita è promettente
In Italia, gli investimenti tech hanno raggiunto i 900 milioni di dollari nel 2024, un valore in linea con il miliardo raccolto nel 2023. Sebbene inferiore rispetto alla Spagna (1,4 miliardi di dollari), la performance italiana si distingue nel Sud Europa. Nel decennio 2005-2014, il Paese aveva raccolto solo 600 milioni di dollari; ora le previsioni indicano un incremento fino a 7,7 miliardi nel prossimo decennio. Anche l’occupazione nel settore è aumentata significativamente: da 26.000 dipendenti nel 2015 a 167.000 nel 2024. Oltre ai numeri, l’Italia può vantare sette aziende tecnologiche che hanno raggiunto lo status di unicorno, cioè con un valore superiore a 1 miliardo di euro; un risultato impensabile dieci anni fa, quando il Paese non ne aveva alcuna.
Sostenibilità e innovazione sono le priorità per l’Europa
Un aspetto distintivo del panorama tecnologico europeo è l’impegno per la sostenibilità: oltre un dollaro su cinque investito (21%) è destinato a progetti che mirano a un futuro più verde, una percentuale doppia rispetto agli Stati Uniti, che si fermano all’11%. Anche il settore del deeptech, che include l’intelligenza artificiale, ha registrato una crescita significativa, raccogliendo il 33% dei finanziamenti europei nel 2024. Il talento europeo, sostenuto da eccellenti università e centri di ricerca, rappresenta un punto di forza, tanto che i ruoli legati all’IA sono aumentati di sei volte negli ultimi dieci anni.
Il ruolo dei venture capital
Negli ultimi dieci anni, l’Europa ha visto una crescita impressionante nel settore del venture capital (Vc), con un incremento medio annuo del 13%, superiore a quello di Stati Uniti (8%) e Cina (2%). Dal 2015, i fondi Vc europei hanno raccolto 154 miliardi di dollari, quasi il triplo rispetto al decennio precedente. Tra i 30 paesi al mondo con il più alto rapporto tra investimenti in Vc e Pil, 17 sono europei, con l’Estonia al vertice.
Il panorama tecnologico ha anche generato ritorni importanti. Negli ultimi dieci anni, gli exit del tech in Europa hanno prodotto 1 trilione di dollari, dimostrando la maturità del settore nonostante un contesto economico incerto. Le IPO, rallentate dalle condizioni macroeconomiche, hanno visto comunque esempi di successo come Arm, con una capitalizzazione di mercato superiore a 150 miliardi di dollari dopo la sua IPO dello scorso anno. Tutti questi risultati sottolineano il potenziale di un ecosistema europeo in continua evoluzione.
L’articolo 2,5 milioni di posti di lavoro e 426 miliardi di finanziamenti in 10 anni: i numeri del settore tecnologico europeo è tratto da Forbes Italia.