Se non abbiamo ancora davvero capito quali sono i benefici della corsa, molto probabilmente è perché non la consideriamo per quello che è: un’attività naturale. Anzi, primordiale. Perché la corsa non è una gara né tantomeno un passatempo da usare al bisogno per perdere peso. Ce lo ricorda nel suo nuovo bel libro Corsa, la medicina perfetta (Gribaudo) Daniele Vecchioni, Dottore in Scienze Motorie, esperto in movimento umano e atleta di endurance, fondatore del metodo Correre Naturale.
Nello stile semplice e diretto con cui ha già attratto migliaia di follower in rete e runner in giro per l’Italia, in questo libro Daniele Vecchioni mette insieme tecniche utili contro gli infortuni e programmi di allenamento dettagliati per tutti e per ogni scopo, spiega cos’è, quali sono i benefici della corsa e come usare per vivere meglio. Il motivo? Può essere un vero strumento per il cambiamento: una «Medicina Naturale» ma anche «una pillola che crea dipendenza, ma senza controindicazioni».
La scienza d’altronde da tempo ha mostrato che la corsa fa bene, per esempio con l’interessante fenomeno del runner’s hight, o «sballo del corridore». Come spiega Daniele Vecchioni, si può considerare un termine ombrello sotto cui si raggruppano le reazioni neurochimiche che avvengono nel nostro corpo mentre corriamo: si sprigionano endorfine (gli ormoni del buon umore) e endocannabinoidi (molecole che utilizzano gli stessi recettori a cui si lega anche il principale costituente psicotropo della cannabis, cioè il THC) che ci fanno sentire euforici e pieni di energia. Ecco perché poi dalla corsa si diventa piacevolmente dipendenti. Non succede subito: come ha dimostrato con uno studio condotto nel 1974 lo psichiatra William Glasser, ci vogliono mesi per sentirsi dipendenti dalla corsa, ma molto poco per sentirne la mancanza: sintomi come insonnia, mal di testa, di stomaco, sono molto frequenti tra chi, improvvisamente smette di correre.
Ma perché si corre? Dovremmo partire anzitutto da qui: l’obbiettivo – dice Vecchioni – è fondamentale anche perché a seconda di questo bisogna poi modulare la corsa e imparare a correre bene. Ecco come e perché
Per chi vuole dimagrire non c’è migliore attività della corsa. Daniele Vecchioni infatti scrive: «È la pratica che, a parità di tempo investito, ti consente un maggior dispendio in termini di calorie. Di paragonabile c’è solo lo sci di fondo, che però, oltre a essere un’attività non naturale, non è praticabile in qualunque periodo». L’alimentazione? È importante ma, per perdere peso, non si può prescindere dall’attività fisica che, oltre a farci concedere qualche sgarro con più spensieratezza, ha il vantaggio di autoregolarci: per correre meglio, insomma, impariamo a mangiare meglio perché ci rendiamo conto subito con la corsa che un’alimentazione sana e bilanciata fa la differenza. Per dimagrire correndo, però, bisogna usare la tecnica giusta: il consiglio di Vecchioni è anzitutto allenare la qualità della corsa, più che la quantità. Inoltre meglio cominciare con mezz’ora tre volte a settimana, alternando corsa e camminata per coniugare attività aerobica e resistenza. È uno dei tanti spunti che nel libro sono approfonditi da consigli personalizzati.
Serotonina, endocannabinoidi, ma non solo: se la corsa allevia l’ansia e lo stress è anche per ragioni più empiriche. Pensateci: la corsa ci costringe a respirare, e spesso a farlo bene (con il naso e con il diaframma), poi riattiva la circolazione mettendo in moto le energie nel nostro corpo. E il bello è che tutto questo lo sentiamo mentre corriamo e anche dopo: ci riappropriamo di noi stessi, viviamo il presente, proprio come insegna la mindfulness. Daniele Vecchioni dice infatti che «la corsa è zen», e per questo ci invita a provarla per riconnetterci con noi stessi, con il nostro corpo, i nostri pensieri. A viverla anche come un’occasione per stare da soli per poi stare meglio con gli altri. Fate così: per cominciare Vecchioni consiglia ancora una volta il parco, nessuna cuffia con musica o altre distrazioni , e una corsa leggera al proprio ritmo. La motivazione? «Dopo starò bene». È questa la vera ragione per la quale non smetterete più di correre (parola anche di chi scrive).