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Dati MECSPE manifattura lombarda: cala la fiducia ma tiene il fatturato

L’economia italiana continua a crescere, come confermano i dati Istat del terzo trimestre 2022, che registrano un +0,5% del Pil. Andamento positivo anche per il 66% delle imprese manifatturiere lombarde e portafoglio ordini adeguato per quasi otto aziende su dieci. La manifattura si conferma forza trainante del Paese, nonostante negli ultimi mesi instabilità politica e rincari energetici abbiano gettato un velo di incertezza sulla situazione economica italiana mettendo a dura prova industria e pmi. È quanto emerge dall’Osservatorio MECSPE di Senaf sul II quadrimestre 2022[1], che da anni indaga andamento e trend della manifattura in Italia, e della sua transizione digitale in ottica 4.0. Proprio in questo senso, il MISE comunica che ammonta a 2,2 miliardi di euro il totale dei bonus Transizione 4.0 finanziati dal PNRR, elargiti alle imprese per perseguire l’obiettivo della trasformazione digitale, attraverso lo strumento del credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali e per la formazione del personale.

Secondo l’Osservatorio MECSPE, cresce infatti la percentuale di imprenditori lombardi ben informati sul PNRR (da 14% a 17%) e si attesta sul 42% la quota di chi ha usufruito del Fondo Competenze. Le principali destinazioni d’uso degli investimenti nel digitale sono verso cybersecurity (47%), robotica collaborativa (24%), additive manufacturing (30%) e cloud computing (24%). Questi e altri aspetti centrali per lo sviluppo digitale delle imprese manifatturiere, saranno oggetto di dimostrazioni, simulazioni e dibattito con i protagonisti della filiera, durante la prossima edizione di MECSPE, la fiera più importante in Italia dedicata alla manifattura e all’innovazione tecnologica organizzata da Senaf, in programma dal 29 al 31 marzo 2023 a BolognaFiere.

Lo stato di salute della manifattura lombarda si conferma buono anche per il secondo quadrimestre, dunque, ma non al riparo da rischi esterni. L’Osservatorio MECSPE rivela infatti che l’aumento dei costi di materie prime ed energia ha avuto un impatto da medio ad alto sulla produttività per il 95% delle imprese lombarde. Una situazione che ne ha intaccato la fiducia in generale – calata dal 61% al 30% in un anno – e nel settore (36%). Non stupisce quindi che gli aumenti dei costi energetici siano la più grande preoccupazione per gli imprenditori del manifatturiero (55%), seguiti dalla paura per la guerra Russia-Ucraina (14%), dall’aumento dei prezzi (11%) e dalla difficoltà di reperimento delle materie prime (10%) e infine dall’instabilità politica (5%).

Nonostante le difficoltà che colpiscono tutti i comparti produttivi del Paese, le imprese manifatturiere sono resilienti e il quadro generale mostra un’industria solida e intenzionata a crescere: quasi otto imprese su dieci sono intenzionate a intraprendere un percorso di espansione in termini di dimensioni, produzione e internazionalizzazione. Il fatturato del secondo quadrimestre tiene, per il 52% cresce rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e le previsioni per la fine dell’anno sono positive per quasi sei aziende su dieci. In aumento anche l’export, e in particolare rispetto al primo quadrimestre sale il numero di imprese lombarde che generano oltre il 70% del proprio fatturato all’estero (da 6% a 15% del campione), prevalentemente in Paesi UE, in particolare verso Germania e Francia, importanti territori manifatturieri a cui l’Italia è legata da una solida catena di fornitura.