La Banca Centrale Europea ha alzato di nuovo i tassi di interesse di altri 50 punti base dopo i 75 di ottobre. Una mossa volta a frenare l’elevata inflazione ma che si ripercuoterà sui mutui e prestiti di imprese e famiglie. Quali saranno le conseguenze? I primi a risentire del nuovo aumento dei tassi saranno coloro che hanno già sottoscritto un mutuo a tasso variabile.
Aumentano le rate dei mutui a tasso variabile
I mutui a tasso variabile sono, infatti, indicizzati all’Euribor, il tasso interbancario di riferimento in Europa, che è salito da luglio a oggi. Prendendo in considerazione un mutuo variabile da 200.000 euro da restituire in 25 anni, sottoscritto nel giugno 2022 con un tasso (Tan) di partenza pari a 0,90%, la rata da giugno a dicembre è già aumentata di 211 euro in seguito agli incrementi dei tassi decisi della Bce.
Secondo le ultime stime fornite da Facile.it, ipotizzando che l’indice Euribor cresca ulteriormente e in modo analogo all’aumento dello 0,5% dei tassi, la rata del prossimo anno potrebbe aumentare di altri 264 euro rispetto a giugno, fino a 1.008 euro.
“Per vedere quale sarà l’aumento effettivo delle rate bisognerà attendere di vedere come si muoverà l’Euribor”, spiegano da Facile.it, “se è vero infatti che l’indice cambia sulle base delle aspettative dei tassi Bce, non è detto che lo faccia in misura uguale ai tassi della banca centrale”. L’impatto sarà comunque diverso per ciascun mutuatario in base all’importo residuo del finanziamento e al numero di rate ancora da pagare. “Più si è vicini alla fine del piano di ammortamento”, spiegano i comparatori, “minore sarà l’effetto sulle rate”.
Sottoscrivere un mutuo a tasso fisso costa di più
Per chi invece ha sottoscritto già un mutuo a tasso fisso, la rata resterà invariata. L’offerta sarà diversa, invece, per i nuovi mutuatari. Chi sceglierà d’ora in poi di sottoscrivere un mutuo a tasso fisso, pagherà interessi superiori rispetto a chi ha ottenuto lo stesso tipo di mutuo negli scorsi mesi. In questo caso, a Facile.it hanno calcolato che chi ha sottoscritto un mutuo a tasso fisso da 200.000 euro in 25 anni nel dicembre di quest’anno dovrà pagare, in media, una rata di 1.009 euro, vale a dire circa 88 euro in più al mese rispetto a chi ha sottoscritto lo stesso finanziamento nel giugno 2022.
Interessante notare che a differenza dell’Euribor, l’indice Eurirs nelle ultime settimane è tornato a scendere con effetti virtuosi sui tassi offerti alla clientela (come si vede in tabella). “La distanza tra tassi fissi e variabili si sta assottigliando e, in prospettiva, i variabili potrebbero addirittura superare quelli fissi”, spiegano da Facile.it, “chi ha un tasso variabile di recente sottoscrizione, potrebbe quindi valutare una surroga”.
Quanto alle prospettive future per i mutui a tasso fisso è difficile determinare l’andamento che seguiranno. È importante, infatti, sottolineare che i mutui a tasso fisso sono indicizzati all’Euris (Irs) e non all’Euribor. L’Irs, più che guardare all’andamento dei tassi Bce guarda da vicino l’andamento del rendimento del Bund, quindi non è detto che all’aumentare dei tassi Banca Centrale europea crescano anche i tassi fissi.