“Quello di Gasparri è un attacco anche a noi cittadini ma anche al diritto di essere informati”. “Noi siamo Nino Di Matteo! Ovvero siamo cittadini che fanno del loro meglio per restare liberi e difendere sempre la libertà e i diritti universali”. A tanti lettori de ilfattoquotidiano.it non è andata giù l’ultima uscita di Maurizio Gasparri. Il capogruppo di Forza Italia al Senato ha, infatti, firmato un atto di sindacato ispettivo diretto al ministro della Giustizia Carlo Nordio chiedendo di punire il magistrato Antonino Di Matteo. Al centro dell’attacco di Gasparri c’è il saggio firmato dal sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia (scritto insieme al giornalista Saverio Lodato) sulla sentenza della Cassazione relativa al processo sulla cosiddetta Trattativa tra pezzi dello Stato e Cosa nostra: si tratta del libro “Il colpo di spugna. Trattativa Stato-mafia: il processo che non si doveva fare“, edito da Fuoriscena. Quelle critiche alla decisione degli ermellini per Gasparri sono però inaccettabili e per questo chiede a Nordio di “verificare l’eventuale sussistenza di responsabilità disciplinari e a tutela della magistratura, della Corte di cassazione e dei suoi componenti” ma anche “l’eventuale sussistenza di reati derivanti dalle esternazioni contenute nel citato libro”. L’ex ministro di Silvio Berlusconi si trasforma così in strenuo difensore dei magistrati della Palazzaccio pur di andare contro a Di Matteo e chiedere severe punizioni contro uno dei pm che ha indagato sulle trame oscure del periodo stragista. Una notizia che non ha trovato spazio in gran parte della stampa italiana, ma che ha provocato un coro di critiche da parte di tanti lettori de ilfattoquotidiano.it che hanno voluto esprimere la loro solidarietà ad Antonino Di Matteo.
Di seguito alcuni stralci di una selezione delle decine di mail inviate alla redazione, scritte da giovani e meno giovani, associazioni e cittadini da Nord a Sud dell’Italia:
“Quello che sta accadendo nella nostra Italia ai danni di un Magistrato che vive sotto scorta, lui e la sua famiglia non mi pare logica né etica né morale. Stiamo parlando di Nino di Matteo, un uomo, prima che Magistrato, che ama il suo lavoro e lo fa con passione e onestà. Ho avuto più occasioni di constatare la coerenza e la pulizia morale di questa colonna portante della giustizia. Quindi da cittadina di questo Paese, non sono d’accordo con lei caro senatore, nel vedere la pagliuzza negli occhi di un uomo che lavora per una giustizia sociale e invece ignorare le travi di chi veramente merita la gogna. Io sono una mamma e come mamma ho fame di giustizia per i nostri giovani. Stimo e appoggio sempre il Dottore Nino Di Matteo“.
Giuseppina C. (Porto Sant’Elpidio, FM)
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“Come cittadino, il magistrato ha il diritto di manifestare il proprio pensiero, come sancito dall’articolo 21 della costituzione. Le sentenze, pur rispettate, possono comunque essere oggetto di discussione critica. È fondamentale preservare la libertà di espressione e il diritto di cercare la verità. Non dobbiamo dimenticare le stragi di stato che hanno insanguinato il nostro paese. È inoltre dovere continuare a indagare e a porre domande, anche quando ciò può risultare scomodo per alcuni. Infatti il senatore Gasparri preventivamente vuole ostacolare la ricerca della verità punendo il dott. Di Matteo (…). Con la presente voglio manifestare la mia totale indignazione“.
Aldo G. (Sesto al Reghena)
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“È una vergogna che un parlamentare della nostra Repubblica si prenda l’ardire di fare richieste che tentano di delegittimare i magistrati che cercano la verità sulle stragi e rischiano la loro vita tutti i giorni, come il dott. Di Matteo che vive sotto scorta da più di 30 anni. Come ha scritto il magistrato nel suo ultimo libro, le sentenze vanno sempre rispettate, ma possono essere discusse e criticate; la libertà di manifestare il proprio pensiero è stabilita dall’articolo 21 della nostra Costituzione. Noi, che il libro lo abbiamo letto interamente, possiamo dire che il tentativo di Gasparri, capogruppo al senato di Forza Italia, partito che ha per cofondatore Marcello Dell’Utri (condannato a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa), è un vile tentativo di mettere il bavaglio a chiunque cerchi di tener viva la memora sulle stragi di stato degli anni ’90. Vogliamo quindi esprimere tutta la nostra solidarietà al magistrato Nino Di Matteo, che da sempre è in prima linea nella lotta alla mafia e nella ricerca della verità su tanti fatti ancora oscuri della nostra storia. Dott. Di Matteo, continui sulla sua strada, SIAMO TUTTI CON LEI“.
Flavio ed Eleonora (Verona)
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“Ritengo che un Magistrato sia anche un cittadino libero nel proprio pensiero come sancito dall’Articolo 21 della Costituzione Italiana. Con la presente sono solidale all’operato del Magistrato Di Matteo. Sono dell’avviso che la verità vada ricercata sempre fino in fondo“.
Antonio C. (Brugnera, PN)
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“Sono una cittadina di 84 anni e scrivo dalla Sardegna, sono rimasta basita leggendo la notizia dell’interrogazione parlamentare rivolta al ministro Nordio da parte del senatore Gasparri. Forse, più che basita dovrei dire profondamente indignata dall’arroganza di quest’ultimo. Come può Gasparri riferendosi a Nino Di Matteo parlare di gravi affermazioni e pericolose insinuazioni lesive del prestigio della suprema Corte di Cassazione? Se c’è qualcuno che ha umiliato, colpito e ferito più volte la magistratura è proprio Forza Italia, il partito di cui Gasparri è un esponente. Mi fa orrore pensare che un magistrato onesto come Di Matteo, dopo tutto quello che ha vissuto per la condanna a morte di Totò Riina, e dopo tutto il suo impegno a favore della giustizia, debba ancora subire attacchi infamanti da parte di chi dovrebbe quanto meno tacere dopo tutto quello che è emerso (…) Alla mia età non avrei mai pensato di dovere vedere ancora queste scene degne della peggiore classe politica di cui, ahimè, sono stata testimone in questi anni come tanti altri cittadini italiani. Vorrei quindi far arrivare al dott. Di Matteo tutto il sostegno di quella parte del paese che sa scegliere da che parte stare, nella speranza che continui a diffondere quella verità che a molti politici come Gasparri dà tanto fastidio“.
Flavia F.
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“Mi è sorto un senso di sdegno e, per bisogno e dovere morale e civile, ho voluto scrivere la presente per manifestare la mia più sentita e forte solidarietà al Dott. Di Matteo e forte disappunto nei riguardi dell’onorevole Gasparri per i seguenti motivi: 1) ogni cittadino ha pieno diritto di esprimere il proprio libero pensiero come previsto dalla nostra costituzione e dai trattati europei; 2) perché le argomentazioni trattate nel libro chiamato in causa dall’onorevole Gasparri (…) rappresentano analisi basate su fatti oggettivi aventi quale fonte sentenze e procedimenti giudiziari. Inoltre la nostra intelligenza e buon senso suggeriscono una valutazione storica dei soggetti in questione, nello specifico il curriculum professionale del Di Matteo e del Gasparri (…) Quanto fin qui espresso al fine di difendere valori quali la vera GIUSTIZIA, libera da bavagli e strumentalizzazioni atte ad ostacolarla, valori di democrazia e di libertà previsti dalla nostra preziosa carta costituzionale e valori che sono la tutela della nostra società civile e del futuro dei nostri eredi“.
Barbaro Virgillito. (Aci Catena, CT)
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“‘La miglior difesa è l’attacco’ è sempre stata la chiave più semplice per cercare di tamponare situazioni a perdere. Negare l’evidenza e cercare di sovvertire i giudizi negativi è l’arma dei più deboli, l’arma degli ipocriti, l’arma di coloro che, pur sapendo di sbagliare, cercano di convincere gli interlocutori a pensarla come loro. È il caso del ministro Gasparri, esponente del partito di Forza Italia, che in questi giorni cerca di orientare l’opinione pubblica a screditare il lavoro del dottor Nino di Matteo reo, secondo lui, di dichiarazioni false riguardanti il rapporto stato mafia. Non sono un addetto ai lavori ma seguo a distanza le vicende processuali che da tempo evidenziano, con prove schiaccianti, collusioni tra alti funzionari dello stato e personaggi mafiosi di rilievo. È ormai di opinione pubblica ed a conoscenza di tutti come sia nato il partito del fu Berlusconi. Negare tutto questo significa negare l’operato della magistratura, quella sana. Da cittadino italiano non posso accettare questo atteggiamento nei confronti di un personaggio come il dott. Di Matteo al quale rivolgo tutta la mia stima e solidarietà per il grande lavoro che svolge, a rischio della propria vita e non solo, per cercare di fare emergere verità nascoste. Buon lavoro dottore, la gente onesta sarà sempre con lei“.
Fausto C. (Porto Sant’Elpidio, FM)
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“Noi siamo Nino Di Matteo! Ovvero siamo cittadini che fanno del loro meglio per restare liberi e difendere sempre la libertà e i diritti universali. ‘Tutto cancellato. Tutto inutile. Tutto da rifare. Lo Stato può scendere a patti con il suo avversario ultrasecolare’, si legge nelle prime righe del saggio a firma Nino Di Matteo e Saverio Lodato (…) Bastano le prime parole del libro per comprendere il perché della richiesta del capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, al ministro della Giustizia Carlo Nordio di procedere con un illecito disciplinare nei confronti di Di Matteo. Meglio chiudere la bocca al magistrato antimafia, prima che il popolo apra gli occhi. Il punto è sempre lo stesso: il processo sulla trattativa Stato-Mafia avvenuta tra il 1992 e il 1994 non si doveva fare, parola di Cassazione. Dunque perché parlare ancora del sangue dei Giusti, delle stragi di Capaci, via D’Amelio, Roma, Milano, Firenze? Perché mettere nero su bianco riflessioni che possono far nascere il dubbio che qualcosa di innominabile, indicibile e inaccettabile accadde in quel biennio? Perché mai ‘addensare nubi nere di cui gli italiani non hanno alcun bisogno’, perché stuzzicare l’opinione pubblica? Di sentenze come questa è meglio non parlarne più. Certo è che l’atteggiamento di contrasto al pm Di Matteo appare logico solo per chi abbia qualcosa da nascondere, da camuffare, da insabbiare. Il Sistema di potere, in Italia come in tutto l’Occidente, vuole cittadini ignavi e inconsapevoli, ignoranti e ubbidienti. Per lo stesso motivo i Governi sono attenti alla narrazione con cui tentano di giustificare le guerre e gli attentati, mentre temono le impavide voci nel deserto, dissonanti per il Sistema, come quelle di intellettuali e giornalisti del calibro di Pier Paolo Pasolini, Peppino Impastato, Giulietto Chiesa, Andrea Purgatori e Julian Assange, solo alcuni tra i Giusti che abbiamo il dovere e l’onore di nominare e ricordare per aver impegnato la loro vita nella difesa della libertà e della giustizia, fino alla morte. Nino Di Matteo è un uomo dello Stato che fa il suo dovere e vive scortato da 32 anni. Non è certo di lui che dubitiamo, ma dell’altro Stato, quello che per paura ricatta, annienta o tenta di mettere a tacere le voci libere e informate dei fatti. La libertà di espressione è un diritto di tutti e Nino Di Matteo ha infatti precisato che ‘tutte le sentenze vanno rispettate, ma si possono criticare’. Perciò a Di Matteo va il nostro sostegno e applauso, invitando tutti a leggere Il colpo di spugna per difendere questa libertà“.
Silvia D. V., Francesco B. (Capalbio, GR)
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“Non ho bisogno di sottolineare i meriti di un magistrato costretto a vivere perennemente sotto scorta, per via del suo straordinario coraggio nel difendere e tutelare – egli stesso – la Giustizia, sulla eroica scia di Falcone e Borsellino. Piuttosto mi stupiscono grandemente le “tenere” premure del senatore Gasparri, capogruppo di un movimento politico che ha sempre denigrato, ostacolato, combattuto ed umiliato la Magistratura. Che grande cambiamento! È mai possibile che il senatore si sia… ‘pentito’? Ed ancora stupisce questo suo ‘tenero’ ed affettuoso afflato di tutela, mentre il suo Governo si prodiga alacremente ed ostinatamente ad imporre, proprio alla Magistratura, specifiche iniziative castigatorie, con i famigerati test psicologici agli aspiranti magistrati. Il dottor Di Matteo ha già ricevuto una feroce condanna – con annesso, adeguato tritolo, già ‘amorevolmente’ predisposto – da parte di Totò Riina. Non nutro alcun dubbio che le condanne invocate dal Gasparri non evochino, per carità, la medesima efferata punizione, ma le stesse procedono più istituzionalmente e sommessamente, quanto tristemente, non certo nella direzione opposta!“.
Enzo F. (Treviso)
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“L’attacco sferrato dal Senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, contro il Magistrato Nino Di Matteo (…) appare non solo come un gesto di profondo disprezzo per i principi democratici ma anche come un pericoloso tentativo di zittire una delle voci più coraggiose nel dibattito pubblico italiano. Il Magistrato Di Matteo, che ha dedicato la sua vita a combattere la mafia, vivendo sotto costante minaccia per la sua sicurezza personale e quella della sua famiglia, rappresenta l’incarnazione dell’impegno civile contro le forze oscure che cercano di soffocare la verità e la giustizia. La richiesta di Gasparri di imporre sanzioni disciplinari a Di Matteo per aver espresso le sue critiche legittime verso la sentenza della Cassazione non è solo un insulto alla sua dedizione, ma anche un pericoloso precedente che minaccia l’indipendenza della magistratura e, di conseguenza, l’intero sistema giuridico italiano. (…) È imperativo che la politica attuale al governo rifugga da queste tattiche divisorie e riconosca il valore fondamentale del lavoro svolto da magistrati come Di Matteo. Il loro impegno non cerca altro che la verità, un obiettivo che dovrebbe unire, non dividere, le forze politiche di un paese che aspira alla trasparenza e alla giustizia. In un’epoca in cui il revisionismo e il restaurazionismo cercano di soffocare il dibattito critico, è nostro dovere, come cittadini informati e impegnati, alzare la voce in difesa della libertà di espressione, dell’indipendenza della magistratura e, soprattutto, della ricerca incessante della verità. Supportiamo senza riserve il Magistrato Nino Di Matteo e tutti coloro che, come lui, combattono quotidianamente per garantire che la luce della giustizia possa illuminare anche gli angoli più oscuri della nostra società“.
Vittorio D. C.
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“Siamo una famiglia di Roma e dopo aver letto le notizie dell’attacco al dottore Di Matteo da parte del senatore Gasparri la nostra indignazione è grande. Noi vogliamo difendere il dottore Di Matteo perché ha il coraggio di rischiare la sua vita e quella dei suoi familiari per un mondo migliore e riteniamo inaudite certe accuse vergognose. Appoggiamo con tutte le nostre forze il dottore Di Matteo”.
Stefano P. Alessia P., Daniela P. (Roma)
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“Il sen. Maurizio Gasparri sembra aver letto il libro in modo discontinuo, altalenante, andando avanti e indietro. Sorge il dubbio che il sen. Maurizio Gasparri non abbia finito di leggere il libro. (…) Oppure che l’abbia letto interamente e che, tolte le pagine da lui indicate, il resto vada benissimo ed accolga il suo plauso. (…) Potremo, sommessamente, aggiungere una domanda da rivolgere al sen. Maurizio Gasparri: cui prodest? A chi giova? In altri termini, qual è l’intento del sen. Maurizio Gasparri? Far punire il dottor Di Matteo perché è un giudice che cerca di far comprendere dove sia la Verità? Il sen. Maurizio Gasparri non ama la Verità? Non ama la Giustizia? Da par loro, ben avrebbero potuto, e dovuto, i giudici di Cassazione articolare meglio e più diffusamente la loro sentenza striminzita: forse questo non poteva dirlo il dottor Di Matteo? Non poteva esprimere la sua opinione? Non si può esprimere la propria opinione in questo Stato chiamato Italia? Ma, se è lecito, dove vive il sen. Maurizio Gasparri, in quale Stato, e in quale stato vive egli? Se a lui piace lo ‘Stato secondo me’ e non lo ‘Stato secondo il Diritto’ vogliamo fraternamente consigliargli di fare chiarezza in sé stesso prima di formulare interrogazioni assurde e chiedere ancora più assurde ‘punizioni’ al ministro Nordio il quale, povero, ha tanto altro a cui badare“.
Mirella A. (Puglia)
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“Voglio esprimere la mia vergogna nel vedere, in questa Italia distrutta da dei politici che non vogliono bene al popolo italiano, che anche Gasparri si accanisce contro un paladino della legge come il dottor Nino di Matteo che sta facendo luce sulle stragi in Italia“.
Romano P. (Ancona)
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“Come Cittadina di questo Paese assopito esprimo il mio desiderio affinché il lavoro di questo Magistrato sia divulgato con costanza e determinazione. Di lui so per merito di questa testata giornalistica e dal lavoro svolto da Antimafia 2000 per il resto…silenzio. Grazie per essere informatori e non intrattenitori“.
Lettera non firmata
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“Sono rimasto fortemente indignato dalle esternazioni del senatore, il quale con le sue uscite non perde occasione per delegittimare ed infangare l’operato del pool di magistrati che ha lavorato al processo sulla ‘Trattativa Stato-mafia’. Questa volta è toccato al magistrato Nino Di Matteo, al quale viene contestata la sua facoltà di manifestare il suo pensiero. Negli ultimi tempi, dai partiti al Governo, sembra che la libertà di pensiero, parola e la loro manifestazione vengano apertamente attaccate, con l’evidente disegno di ostacolarne l’espressione quando i contenuti non sono allineati alla desiderata dell’esecutivo. (…) Con la presente voglio esternare tutto il mio dissenso per l’operato del senatore Gasparri, per la sua condotta lesiva dei principi di democrazia, e manifestare tutta la mia solidarietà, riconoscenza ed ammirazione al magistrato Di Matteo, che con il suo alto senso del dovere, abnegazione e spirito di sacrificio, ogni giorno rischia la vita per assicurarci una società migliore“.
Enzo B.
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“Scriviamo questa lettera per esprimere, in quanto cittadine e cittadini, il nostro sdegno e la nostra seria preoccupazione riguardo l’indecente, a nostro parere, interrogazione inviata dal senatore Maurizio Gasparri. (…) Purtroppo, constatiamo che nel nostro Paese continua “la solita solfa”, ovvero quella che intende prendere di mira, delegittimare, isolare, attaccare chiunque cerchi, sacrificando anche sé stesso, di fare emergere la verità e di portare giustizia. Peraltro esprimendo semplici opinioni, del tutto legittime visto che, a quanto ricordiamo, viviamo in un Paese dove diritti e doveri dell’individuo e della collettività vengono esplicitamente espressi dalla nostra Carta Costituzionale dal lontano 1948. Riteniamo gravissimo il fatto che il senatore Gasparri si sbilanci in una modalità così feroce, anche se del tutto comprensibile visto e considerato che, a quanto emerge da sentenze definitive, il partito di cui è attualmente capogruppo al Senato, è stato fondato da un uomo (Marcello Dell’Utri) condannato a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa e da uno che la mafia la pagava (Silvio Berlusconi). Crediamo sia altresì importante esprimerci in quanto cittadine e cittadini per ciò che sta accadendo, in quanto riteniamo sia un dovere civico e morale, che va ben oltre le idee politiche che chiunque di noi può avere“.
Casa Giovani Del Sole, Associazione di Promozione Sociale
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“Scrivo questa lettera in difesa e solidarietà per il dott. Nino Di Matteo. La mia è una protesta contro il senatore Maurizio Gasparri, per le sue esternazioni contro il magistrato. È grazie a uomini come di Matteo che molte verità di politici corrotti con la mafia vengono alla luce. Quindi il senatore Gasparri si dovrebbe dimettere subito, è la vergogna di tutti quei cittadini onesti che vogliono verità e giustizia”.
Lettera non firmata
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“Sono una casalinga di Bari. (…) Io sono orgogliosa che esistono uomini come Di Matteo che rischiano la loro vita per dare veramente un colpo di spugna a chi offende, con il loro modo di fare, la nostra costituzione, la nostra patria. Non capisco quale sia il problema del senatore Gasparri, che non vede di buon occhio quello che Di Matteo fa. Io appoggio, con tutto il mio cuore, il procuratore Di Matteo e sottolineo la mia vicinanza a un uomo che veramente difende la patria, come pochi fanno“.
Vittoria S. (Bari)
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“Come cittadina italiana, ritengo di mettervi al corrente del forte sdegno e della vergogna che ho provato nel leggere la richiesta al ministro Nordio di Gasparri. (…) Personalmente ritengo l’atteggiamento di Gasparri pericoloso e fuorviante, rispetto ad una realtà che ha sempre visto Di Matteo operarsi per una verità a favore dello Stato e dei suoi cittadini, attraverso ricerche accurate e prove inoppugnabili mettendo così in pericolo la sua stessa vita, considerando inoltre che, anche i magistrati hanno il diritto di esprimere in tutta libertà opinioni e pensieri, come stabilito dalla CEDU, sostengo l’importanza di un’espressione libera in un paese che dichiara di essere democratico. Come cittadina italiana confido in una risposta giusta e obbiettiva, che tenga in considerazione l’etica e l’impegno di un magistrato che lo ha sempre dimostrato ampiamente. Offro tutto il mio appoggio e la mia considerazione a Nino di Matteo, augurandomi che molti cittadini possano fare lo stesso, sperando che la Verità e la Giustizia siano le leve di coloro che dovranno valutare tale, quanto meno, incomprensibile richiesta“.
Gabriella C.
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“Trovo profondamente ingiusta la richiesta di Gasparri di azione disciplinare nei confronti di Di Matteo in difesa dei giudici della suprema corte, fatta poi da un uomo che ‘ha spesso attaccato la Procura di Palermo – a volte anche molto duramente – e i pm che hanno indagato sulle trame oscure del periodo stragista’. Lo capisco anche io, che non sono del mestiere, che Di Matteo è un personaggio scomodo a tante persone che lavorano nei Palazzi della politica italiana, dopo le leggi ad personam per non permettergli di entrare in politica, dopo la proposta dei test psicologici per controllare la salute mentale dei magistrati, adesso questa difesa illogica dei giudici della corte suprema lo trovo profondamente umiliante e indecente e mi vergogno che un uomo così incorruttibile venga costantemente attaccato tentando di screditarlo agli occhi dell’opinione pubblica per isolarlo e indebolirlo. Ecco io voglio esprimere tutta la mia solidarietà nei suoi confronti, in difesa del diritto alla libertà di espressione suo e di ogni cittadino. E orgogliosamente dico IO SONO NINO DI MATTEO“.
Ilaria M. (Castelbolognese, RA)
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“Con la presente esprimo la mia solidarietà espressa a sostegno del dott. Antonino Di Matteo, a tutela dalle accuse mosse dal Senatore Maurizio Gasparri. Il dott. Di Matteo è libero di esprimere le sue idee, descritte nel testo ‘Il colpo di spugna. Trattativa Stato-mafia: il processo che non si doveva fare’. Mi appello al rispetto dell’art. 21 della Costituzione, con la finalità che la verità sulla oscura trattativa Stato-Mafia venga sempre più rivelata nella sua interezza!“.
Domenico D. B. (Bari)
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“La richiesta di Gasparri al ministro Nordio è assurda, in quanto il giudice Di Matteo fa il suo lavoro e in Italia c’é la libertà di espressione. Pertanto trovo ingiusto la richiesta di Gasparri da libero Cittadino“.
Massimiliano
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“Con la seguente, come liberi cittadini, ancora credenti nella giustizia, nelle istituzioni, nella democrazia e nello stato, intendiamo esprimere il nostro dissenso e scandalo, per aver appreso dalle testate giornalistiche, “Il fatto quotidiano” ed “Antimafia 2000”, delle misure richieste nei confronti del Dott. Nino Di Matteo, eminente magistrato della nostra bistrattata repubblica. (…) Ogni anno viene celebrata la memoria di due personaggi eccezionali, Falcone e Borsellino, due persone integre che non si sono piegate al compromesso della corruzione, del carrierismo, della viltà del servilismo o del timore delle rappresaglie e che hanno continuato a perseguire la giustizia e la verità per le vittime del potere e la sua crudeltà, malgrado le ostentazioni, persecuzioni e minacce. Del sistema a ciò legato, siamo tutti succubi, anche chi crede di occupare posti di rilievo, con le conseguenti agevolazioni, contribuzioni, favori o deroghe. Per questo motivo non possiamo soprassedere sull’ostracismo che viene ripetuto nei confronti di chi, raccoglie la sfida dei due dei tanti, troppi giusti sacrificati all’intrigo, al sotterfugio, all’estorsione ed al dominio, nemici della verità, della giustizia e dello stesso ordinamento sociale e chiediamo che venga ritirata qualunque richiesta di misura disciplinare o di indagine nei confronti del suddetto magistrato, già vittima, come la comunità, tutta, di strategici depistaggi e vergognosi insabbiamenti, per evitare di giungere finalmente a svelare i mandanti esterni delle stragi che caratterizzarono il clima di terrore dei primi anni novanta. È un dovere civico ribadire quanto, gli stessi componenti delle istituzioni o forze dell’ordine riferirono, in sede di interrogatorio, riguardo all’obiettivo dei colloqui intercorsi con esponenti della mafia e di quel che questo causò, amplificando gli effetti predeterminati e funesti, invece di mitigarli. Lo stato, se esiste, non può trattare con chi attenta al suo senso costitutivo od alla sicurezza dei suoi cittadini. È opportuno, ora più che mai, difendere la costituzione e le specifiche normative e procedurali, raggiunte proprio grazie al sacrificio di quei giusti, a cui non deve essere aggiunto nessun’altro“.
Glauco N., Donatella S, Irene N., Eleonora N. e Aurora N. (Roma)
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“(…) Ritengo che come libero cittadino Di Matteo abbia il diritto se non il dovere, di criticare una sentenza e di farlo su dati e documenti acquisiti in anni di ricerca sul tema della trattativa stato mafia. Come cittadina italiana ringrazio sentitamente Di Matteo che, attraverso una critica puntuale basata su fatti e documenti, mi ha permesso di venire a conoscenza di informazioni preziose e veritiere. Auspico dunque che il senatore Gasparri riveda rapidamente la sua posizione e che al magistrato Di Matteo venga restituita la dignità di uomo giusto quale lo percepisco e quale si è sempre dimostrato negli anni del suo mandato. Aggiungo e concludo, che come cittadina italiana vorrei che a dirigere il nostro povero stato ci fossero uomini con il suo grado di rettitudine e onestà, allora forse potremmo ancora sperare di salvarci“.
Marilisa C.
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“(…) Caro senatore Gasparri si ricordi che denigrare questi magistrati come ha fatto lei vuol dire dare indicazione alla mafia che lo stato non è dalla parte dei magistrati: fatti di Falcone e Borsellino lo dimostrano. Noi cittadini che con tanti sacrifici andiamo avanti grazie alle informazioni di alcuni (pochi) giornali come il Vs. o come Antimafia Duemila, abbiamo la situazione chiara: altrimenti la verità si nasconde sempre. Ringrazio infinitamente i giornali che con coraggio pubblicano queste notizie“.
Domenico S. (Pordenone)
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“Ma non siamo in Italia? È stato abolito l’art. 21 della Costituzione? Non c’è più la libertà di manifestare il proprio pensiero? (o dipende dal tipo di pensiero?) Evidentemente per il senatore Gasparri il pm Di Matteo non è persona buona e giusta. Ma com’è possibile schierarsi contro chi da anni è alla spasmodica ricerca della verità sulle stragi che hanno scosso la nostra nazione? Il magistrato Nino di Matteo DEVE essere difeso e sostenuto per il suo coraggio e la caparbietà con cui si prodiga per la GIUSTIZIA“.
Giuliana F.
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“Sono scandalizzata per ciò che ho letto. Ritengo completamente infondata ogni accusa ed inoltre, nel rispetto della Costituzione Italiana, deve essere salvaguardata la libertà di espressione“.
Ileana S. (Reggio Emila)
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“Scrivo per esprimere il mio più profondo disgusto per le dichiarazioni esternate da Gasparri (…) Il pensiero del dott. Di Matteo è il pensiero di tanti cittadini Italiani che non hanno modo di poterlo esprimere facilmente. La mia più profonda stima al dottore e a tutti i suoi colleghi, grazie per il fedele servizio che da alla nostra Repubblica“.
Carmine L.
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“Devo protestare con forza per le affermazioni del senatore Gasparri. Dove c’è sincerità e amore per la verità nelle frasi scritte da Di Matteo nel suo libro, Gasparri invece vede malafede e omertà. Infine affermo che il giudice Nino Di Matteo ,va aiutato e protetto per il lavoro che svolge per noi popolo italiano e non dobbiamo permettere a nessuno di ripetere gli errori commessi con Falcone e Borsellino“.
Sophie Marianne B. (Rimini)
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“Mi permetto di scrivere poche righe per esprimere a lei il mio dissenso e indignazione nei confronti di Maurizio Gasparri che ha attaccato il dott. Nino Di Matteo e il suo libro. Non capisco il motivo di questo attacco a uno dei pochi magistrati che lotta per la verità sulla trattativa Stato Mafia. Un Magistrato che da oltre 20 anni vive sotto scorta lottando assieme a pochi per portare luce in una storia italiana insanguinata da stragi negli anni 1992/1993 ad oggi ancora non sappiamo la verità né sui mandanti esterni né sui depistaggi! (…) Questo attacco al dott. Di Matteo infondato perché nel libro vengo riassunti anni di indagini e sentenze già note alle istituzioni competenti e al pubblico, che non insinuano nulla se non la realtà dei fatti, ma è un attacco anche a noi cittadini e alla nostra libertà di espressione ma anche un attacco al diritto di essere informati. Perciò vorrei con queste righe esprimere la mia vicinanza al dott. Di Matteo“.
Antonio C. (provincia di Treviso)
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“Esprimo la mia amarezza e delusione in riferimento alle dichiarazioni che il senatore Gasparri ha fatto nei riguardi del magistrato Di Matteo che reputo un uomo di altissima integrità morale e giuridica, un magistrato che rischia la sua vita per la giustizia e la verità”.
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“Con questa lettera desidero dare il mio sostegno al Dott. Di Matteo magistrato, dopo aver letto il vergognoso e indecente attacco da parte del senatore Gasparri. Il senatore si è scagliato contro il dott. Di Matteo, un magistrato, con la sola “colpa” di aver dedicato la sua vita nella ricerca della verità sulle stragi che hanno insanguinato il nostro paese. Il libro il Colpo di Spugna a Gasparri non va giù, è indigesto e vorrebbe punire il pm Di Matteo per aver scritto quel saggio. È molto scomodo, evidentemente”.
Alessandra D. (Parma)
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“Gentilissima redazione de Il Fatto Quotidiano , mi chiamo Maurizio e sono un cittadino italiano di anni 60. Dopo aver letto sulla Vs. testata l’articolo sull’attacco indegno subito dal dott. Di Matteo ritengo indecoroso ed inaccettabile il continuo accanirsi contro servitori dello Stato che lavorano per garantire la giustizia alla società civile”.
Maurizio M.
L’articolo “Vergognoso”, “Attacco pure ai cittadini”, “L’articolo 21 vale anche per i pm”: le lettere di solidarietà a Di Matteo dopo le accuse di Gasparri proviene da Il Fatto Quotidiano.