Anche la brigata Azov potrà usare le armi fornite all’Ucraina dagli Stati Uniti. Finora, sull’ex unità paramilitare, fondata nel 2014 e ora integrata nell’esercito regolare ucraina, vigeva un divieto motivato con le originarie affiliazioni neonaziste. La notizia è riportata martedì dal Washington Post.
Le restrizioni erano state imposte dieci anni fa, quando l’agenzia Onu per i diritti umani aveva accusato la brigata di violazioni umanitarie e i funzionari statunitensi avevano riconosciuto che alcuni dei fondatori abbracciavano opinioni razziste, xenofobe e ultranazionaliste. Ma la guerra scatenata dalla Russia ha cambiato la prospettiva della Casa Bianca, e anche la connotazione ideologica originaria del gruppo si è diluita. Così ora il battaglione Azov, assorbito nella Guardia nazionale ucraina già nel 2015 e distintasi nel 2022 per la strenua difesa dell’acciaieria di Mariupol, avrà accesso alla stessa assistenza militare statunitense di qualsiasi altra unità.
Gli Usa: “I russi rallentano a Kharkiv” – La mossa si iscrive nella più generale decisione degli Usa e degli alleati occidentali di Kiev di allentare le limitazioni all’uso delle armi occidentali nel conflitto contro la Russia, per cui ora agli ucraini è permesso di colpire obiettivi in territorio russo con caccia e missili di fabbricazione occidentale.
Il Pentagono ieri ha comunicato che l’allentamento delle restrizioni sull’uso delle armi abbia già prodotto i primi risultati e ha permesso alle forze armate ucraine di rallentare l’avanzata delle truppe russe nella regione di Kharkiv. “I russi rallentano davvero in termini di progressi che stavano facendo vicino Kharkiv. Questo dimostra che gli ucraini possono mantenere la linea di difesa”, ha dichiarato il portavoce militare americano Pat Ryder.
Le forze armate ucraine hanno fatto sapere di aver colpito nella notte con un attacco missilistico alcuni sistemi di difesa aerea S-400 e S-300 russi in Crimea. I sistemi russi non hanno intercettato i missili di Kiev.
A Berlino la conferenza sulla ricostruzione – Intanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è da lunedì sera a Berlino per la Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina che comincia oggi. Si tratta del più importante appuntamento annuale per discutere del sostegno economico, delle riforme e della ricostruzione dell’Ucraina. Il prossimo Paese ospitante sarà l’Italia, nel 2025. L’evento tedesco è stato funestato dalla notizia delle dimissioni del capo dell’Agenzia della ricostruzione di Kiev, Mustafa Nayyen.
Alla Conferenza prendono parte capi di Stato e di governo di 77 Paesi e sono state invitate 500 aziende, di cui 150 tedesche, 150 ucraine, e 200 dagli altri Paesi partecipanti, tra cui le italiane Agenzia del commercio estero, Sace, Simest, Cassa Depositi e Prestiti, oltre che una rappresentanza di Confindustria. Gli obiettivi della conferenza sono mobilitare il sostegno internazionale per la resilienza, la ripresa e la modernizzazione del paese e fornire assistenza per attuare progetti di recupero, oltre a creare opportune condizioni per investimenti privati in Ucraina.
Oltre al presidente ucraino e al cancelliere tedesco Olaf Scholz, a inaugurare l’evento c’erano anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Per l’Italia presente il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Il nostro Paese firmerà un memorandum d’untesa bilaterale per la ricostruzione della città e della regione di Odessa.
La Russia comincia la seconda fase delle esercitazioni nucleari – Il ministero della Difesa russo ha comunicato martedì, tramite l’agenzia Tass, di aver cominciato la seconda fase delle esercitazioni delle forze nucleari “in conformità con la decisione del Presidente della Federazione Russa”, Vladimir Putin. “Le esercitazioni hanno lo scopo di mantenere la preparazione del personale e dell’equipaggiamento delle unità per l’uso in combattimento di armi nucleari non strategiche della Russia e della Bielorussia, al fine di garantire incondizionatamente la sovranità e l’integrità territoriale dello Stato dell’Unione”, ha aggiunto il ministero.
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