All’Ucraina arriveranno nuovi sistemi di difesa aerea. È l’annuncio di Joe Biden dal palco del Mellon Auditorium durante il vertice della Nato a Washington. Dal luogo dove fu firmato il trattato che sancì la nascita dell’Alleanza nel 1949 il presidente Usa assicura che “la Russia non prevarrà“. “Collettivamente, forniremo all’Ucraina ulteriori sistemi di difesa aerea strategica, comprese batterie Patriot aggiuntive donate da Stati Uniti, Germania e Romania; componenti Patriot donati da Olanda e da altri partner per consentire il funzionamento di una batteria Patriot aggiuntiva; e un ulteriore sistema Samp-T donato dall’Italia“, si legge in una nota della Casa Bianca. Il governo italiano plaude per la “presa d’atto” dell’Alleanza “dell’importante contributo” italiano e Giorgia Meloni ribadisce che l’Italia “terrà fede ai suoi impegni” di spendere il 2% del pil per la spesa militare. Ma il ministro Guido Crosetto prende tempo e annuncia che ripresenterà la richiesta alla nuova Commissione Ue per una deroga al patto di stabilità, proprio per raggiungere quell’obiettivo.
Biden si gode gli applausi degli altri leader della Nato e prova a zittire le richieste di ritiro dalla corsa alla Casa Bianca arrivate dal suo stesso partito dopo la disastrosa performance al dibattito con Trump. Questa volta non perde il filo del discorso: “L’Ucraina può e fermerà Putin”, ha ribadito il presidente Usa. “La Nato fu fondata per proteggere la democrazia e noi siamo qui per rinnovare quell’impegno, oggi la Nato è più potente che mai“, ha aggiunto il presidente americano consegnando al segretario generale della Nato la Medal of Freedom, la più alta onorificenza civile americana. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ringrazia ma fa sapere che questo non è sufficiente. Donald Trump, invece, segue da lontano il vertice e attacca: “Gli Stati Uniti sono quelli che stanno pagando di più per aiutare l’Ucraina”: l’Europa dovrebbe mandare a Kiev 100 miliardi di dollari per “pareggiare” con gli Usa, ha detto sul suo social Truth. L’ex presidente si è preso poi il merito dell’attuale forza della Nato, osservando come “miliardi di dollari” sono piovuti nell’Alleanza dopo il suo pressing sugli alleati affinché spendessero il loro 2% di pil in difesa. Quando si è insediato Biden nel 2020 a spendere tale cifra erano solo nove paesi membri, ora sono 23.
E proprio su quest’ultimo aspetto Giorgia Meloni, a margine del summit a Washington, ha ribadito che l’Italia “terrà fede ai suoi impegni” di spendere il 2% del pil per la difesa “ovviamente con i tempi e le possibilità che abbiamo” e considerando anche “l’impegno l’impegno complessivo del Paese nella Nato”, dove siamo “tra i maggiori contributori di personale in quasi tutte le missioni e le operazioni di pace perché il nostro know how è molto richiesto”. “L’Italia ha contribuito più di ogni altro Paese in proporzione alle possibilità che aveva e sono lieto che anche l’Alleanza Atlantica, dopo l’Ucraina, abbia preso atto di quanto sia stato importante il nostro contributo”, ha aggiunto il ministro della Difesa Guido Crosetto che però prova a prendere tempo: per rispettare l’impegno Nato del 2% del pil per le spese militari o per accelerarlo l’Italia, ha detto Crosetto, chiederà “probabilmente alla nuova commissione Ue di interpretare come fattore rilevante gli investimenti per la difesa e quindi di escluderli dal patto di stabilità“. Una richiesta già avanzata con la commissione uscente. “In caso diverso resta l’impegno a rispettare la scadenza del 2028 e a raggiungere l’obiettivo in ogni modo“, ha sottolineato.
L’articolo Nato, Biden promette nuove armi a Kiev: “Anche dall’Italia”. Meloni: “Arriveremo al 2% per la spesa militare”. Crosetto chiede altra deroga proviene da Il Fatto Quotidiano.