L’ha uccisa nel garage e poi ha trasportato il cadavere nel giardino di una villetta, nascondendolo sotto il fogliame, lì dove gli investigatori lo hanno ritrovato dopo sei giorni di ricerche giovedì mattina. Maria Campai è morta strangolata e, probabilmente, prima è stata stordita con un colpo alla testa alle spalle. Tutto è avvenuto la sera del 19 settembre, quando la 42enne era arrivata a Viadana da Parma, in compagnia della sorella, per incontrare un uomo che aveva conosciuto in Rete.
Un ragazzo, più che altro, secondo la ricostruzione degli inquirenti che hanno fermato un 17enne con l’accusa di omicidio volontario, con l’aggravante della premeditazione, e occultamento di cadavere. Il ragazzo, insomma, avrebbe preparato l’omicidio della donna che non aveva mai visto prima della sera del delitto. A lui, ora in stato di fermo nel carcere minorile Beccaria di Milano, i carabinieri sono arrivati attraverso l’analisi delle immagini dei sistema di videosorveglianza e dopo aver sentito numerose persone. Le indagini, coordinate dalla procura dei Minori di Brescia, sono ancora in corso alla ricerca, in particolare, del movente.
Perché il ragazzo avrebbe dovuto aggredire la donna con la quale, stando alle informazioni, avrebbe avuto un rapporto intimo prima di aggredirla? Al momento gli inquirenti non hanno risposte. Stando ai loro accertamenti il delitto si è consumato nel garage dell’edificio dove il minorenne abita. Un colpo alla testa con un corpo contundente, poi lo strangolamento. Dopo il corpo è stato trasportato nel giardino di una vicina villetta disabitata dove, nascosto sotto uno strato di foglie, lo hanno trovato giovedì i i carabinieri di Viadana e del Nucleo investigativo di Mantova.
L’articolo “L’ha uccisa nel garage, poi l’ha nascosta sotto le foglie”: la ricostruzione dell’omicidio di Maria Campai e il ‘buco’ del movente proviene da Il Fatto Quotidiano.