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Giuseppe Fiorello: “Voglio sempre dire la verità che spesso è scomoda. Così a volte mi scontro con chi reagisce male. Il mio nuovo film da regista? Ho un’idea”

Sullo sfondo della Palermo di oggi, si muovono Fabrizio (Giuseppe Fiorello), un giornalista dal carattere focoso e donnaiolo e Roberto (Paolo Briguglia), un avvocato integerrimo e un fedele marito. Sono due personalità agli antipodi, ma la loro unione si rivelerà fondamentale per risolvere i casi più complessi. Sono i personaggi principali della nuova serie tv “I Fratelli Corsaro”, al via in prima serata su Canale 5 dall’11 settembre in prima serata. La serie è tratta dai primi quattro romanzi della saga dei fratelli Corsaro, dello scrittore siciliano Salvo Toscano.

Giuseppe, interpreti Fabrizio un giornalista dal carattere forte, passionale e appassionato di donne. Quanto c’è di te in questo personaggio?
Di me ci sono alcune cose, altre marcate e altre meno, alcune inesistenti. Più che una passione per le donne, Fabrizio ha rispetto per le donne ed è un amante del genere femminile. Di me c’è un suo tratto professionale che spesso utilizzo nella vita: voglio sempre dire la verità, a volte mi ritrovo a scontrarmi per le reazioni importanti di chi subisce la mia verità, molto spesso scomoda… Ma dovevo liberarmi du un peso.

Paolo, tu sei Roberto, un avvocato integerrimo e un marito fedele marito. Non sarà mai capace di colpi di testa?
Chi lo sa! (ride, ndr) Secondo me si perché chi è troppo integerrimo e fedele qualche colpo di testa lo fa. A lui piace pensare di poter dedicare tutto se stesso agli altri e di esserci sempre per chi ha bisogno.

I due fratelli della serie sono opposti caratterialmente ma uniti. Cosa rappresenta e che sentimenti muove “essere un fratello”?
Giuseppe: essere fratelli è una responsabilità molto grande Ci sono casi in cui il fratello minore si sente responsabile per il maggiore. A dimostrazione che non è l’età che determina il nostro affetto. Il concetto di famiglia è complesso perché coinvolge essere umani che si ritrovano a condividere la propria vita insieme.
Paolo: È una fortuna crescere in famiglie numerose e c’è anche la grande gratitudine per i genitori e per darti spina dorsale e valori e studiare e non è scontato e ci sono molte famiglie in cui si litiga e si scontra tanto le nostre esperienza famiglia e positive.

Cosa ha rappresentato e cosa rappresenta per voi la Sicilia. Nel bene e nel male?
Giuseppe
: rappresenta ovviamente la vita, rappresenta l’identità, rappresenta un’ancora di salvezza. So dove posso e devo tornare perché so che qualcuno lì mi conosce meglio e in profondità. La Sicilia per me è stata una rampa di lancio, da lì sono partito ed è successo tutto.
Paolo: La Sicilia è madre, è generativa ed è una varietà di paesaggi, colori e vita. Mi sento fortunato ad aver vissuto in mezzo a tutto questo che poi ha contato molto nella mia vita. Le nostre origini hanno un valore importante perché per per sopravvivere abbiamo imparato a darci molto da vare per lavorare, studiare e questo ti forma un po’. Poi è anche avvilente vedere tutta questa bellezza lasciata all’incuria generale dal degrado alla spazzatura. Ti come una terra e un popolo così bello abbiamo all’interno anche un gradi di inciviltà elevato. Un terra di contrasti toccata dalla grazia ma anche dalla disgrazia.

Giuseppe, il tuo “Stranizza d’amuri” è stato un successo internazionale. Stai pensando alla nuova sceneggiatura? Che tipo di storia ti piacerebbe trattare?
È stato un bellissimo viaggio formativo che mi ha fatto sognare e mi ha fatto vedere il mio mestiere in tutte le angolazioni. Non è stata poi la mia prima regia in assoluto perché anche in altri casi è successo che durante la lavorazione di altri progetti lavorativi a cui ho partecipato, dessi il mio contribuito in maniera attiva. ‘Stranizza’ nasceva come urgenza, avevo in cronologia altri lavori da sviluppare ma poi ha vinto quel progetto. Non ho ancora un tempo, una data, ho in testa tante cose bellissime, specialmente una…

L’articolo Giuseppe Fiorello: “Voglio sempre dire la verità che spesso è scomoda. Così a volte mi scontro con chi reagisce male. Il mio nuovo film da regista? Ho un’idea” proviene da Il Fatto Quotidiano.

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